
Tutto inizia con questa bimba annoiata, Chihiro, che s'appresta a vivere in una casa nuova con i genitori. La loro automobile però si perde ai margini di un boschetto. Il padre imprudentemente decide di prendere una scorciatoia che s'inoltra tra le fronde, fino a che un muro rosso, macchiato dall'imboccatura di una piccola galleria buia, ne blocca l'avanzata.
Nonostante i timori di Chihiro, i genitori decidono di andare a curiosare in fondo a questo tunnel circondato da strane statue...
...e qui inizia una storia fantastica, un viaggio onirico, in cui tutto l'affascinante mistero iniziale lascia il posto allo stupore man mano che i minuti passano. Ci si chiede in che razza di posto sia finita questa bimba un pò viziatella e alla fine ogni dubbio viene fugato con meraviglia. Non svelerò di più, perchè davvero il divertimento che ho provato nello scoprire pian piano le cose è stato godurioso.
I personaggi sono particolarissimi e pieni di vita (o di non vita?), caratterizzati in maniera graficamente straordinaria. Dalle palline di fuliggine lavoratrici al dio del puzzo forte. Come tutti i particolari presenti nel film del resto. Chihiro che si mette l'elastico sui capelli, i pezzi di carta che svolazzano in cielo, i ghigni della strega Yubaba, il ribollire del fango... elementi disegnati con un realismo e una cura incredibili. In un contorno di paesaggi da sogno, partoriti dalla fantasia più colorata e geniale, in cui gli elementi fisici come li conosciamo vengono mescolati e distorti.
Il tutto in puro stile manga. D'altissimo livello però.
Le musiche sono all'altezza, eccome! Si passa dal silenzio immobile e quasi paradisiaco dei primi minuti oltre il tunnel, disturbato da un'impercettibile tensione che inesorabilmente cresce, agli intrecci mitologici che dolcemente accompagnano il viaggio. Coinvolgenti.
Il messaggio finale è semplice quanto veritiero... Chihiro imparerà ad avere fiducia in se stessa affrontando, per la prima volta nella sua vita dorata, i propri doveri.
Non è un fantasy, anche se molti sono i collegamenti con la mitologia giapponese, ma un film di fantasia che funziona a meraviglia. Poetico, drammatico, nostalgico, ricco, talvolta umoristico. Geniale per certi versi. Non a caso è stato l'unico film d'animazione a vincere l'orso d'oro al festival di Berlino, oltre che il meritato oscar come miglior lungometraggio animato.
A mio parere il più bel prodotto giapponese di sempre.
Per passare due ore di serenità, meravigliandoci come bimbi di fronte a una finestra aperta sul mondo della fantasia più fiabesca.