Sono entrato al cinema ansioso di vedere cosa avesse combinato stavolta la Pixar e ne sono uscito assolutamente meravigliato. Posto qui, con gentile concessione del suo autore, una bellissima recensione a questo ennesimo capolavoro animato.
Popolarmente i film d’animazione vengono considerati come film per bambini, niente di particolarmente grave c’è anche chi al tempo considerava Hitchcock un regista di thriller tout-court., però può essere che la Pixar faccia cambiare idea a qualcuno, non è la prima volta che un film d’animazione sia più gradito al pubblico “adulto”, al cinema i bambini di 6-7 anni riescono a tenere l’attenzione per poco più di tre minuti, ci deve sempre essere una novità, un cambio di registro, di ritmo per tenerli vigili, Wall-E disattende queste aspettative, è un film che si prende i suoi tempi e i suoi ritmi. Wall-e è un robottino pulitore, ogni giorno si prende la sua valigetta “portaoggetti”, si reca al lavoro, che svolge molto diligentemente da 700 anni, e raccoglie (ricicla) oggetti dimenticati di un’umanità che vive tra le stelle. I primi 20 minuti ci presentano la vita “umana” del personaggio principale; Wall-e ha sentimenti e desideri umani, questo è un dato di fatto fin dall’inizio, nessuna spiegazione sull’evento eccezionale e il pubblico lo accetta volentieri anche perché è difficile non innamorarsi o commuoversi mentre lui trova tra i mucchi di rifiuti tutta una serie di semplici oggetti che mostrano un passato per noi ancora “presente”, dai cucchiaini e forchette di plastica, ai pesci canterini che si attaccano alle pareti sino alle lampadine che nelle mani di qualcuno sembrano magiche, e non dimentichiamo il vecchio vhs dove ogni sera guarda “Hello Dolly” sperando di trovare una mano da stringere, un contatto con qualcun(qualcosa) d’altro.E l’umanità dov’è? E’ in un’arca di Noè nello spazio stellato, non vive ma sopravvive, assuefatta da una tecnologia che ha monopolizzato completamente la sua esistenza, tutti gli individui sono grassi, mangiano senza gustare, vedono solo attraverso i loro moderni telefonini e non si accorgono neppure dove vivono, si vestono dei colori che la moda impone (anche se nessuno li crea),sono emotivamente l’esatto opposto di Wall-e.


Redattore dell'ottimo sito di critica cinematografica Kavus Club