sabato 28 febbraio 2009

Vinicio Capossela... come vivere un film di Tim Burton

Riprendo a scrivere sul Blog dopo un paio di mesi di forzata inattività, cercando di mettere in caratteri quell'esperienza meravigliosa che è stato il concerto di Vinicio al teatro Astra di Schio, sabato scorso.
Il teatro è gremito. Io mi trovo in galleria, centralissimo, giusto davanti alla fessura da cui s'apre il sipario rosso. In platea irrompe un uomo sui trampoli e col megafono introduce lo spettacolo, lanciando in aria coriandoli colorati. Le luci si spengono. S'apre il sipario... e zac!... siamo di colpo teletrasportati in un mondo fantastico. Onirico. Lungo due ore e tre quarti. In alto l'insegna luminosa stile luna park lampeggia "Solo show". Capossela come il cappellaio matto inizia a suonare il Mighty Wolutzer, l'organo a 200 canne 'Con il quale è impossibile stonare'.

Lo show è diviso in due parti, la prima dedicata interamente all'album "Da Solo", estremamente studiato ed emozionante, crea momenti di intensità incredibile. Lui in centro seduto al grand piano, con una lampadina dondolante sopra alla testa, o accovacciato a un organetto giocattolo, o rannicchiato in un mantello illuminato da un fascio di luce verde tale da dare l'impressione di vedere l'ombra di un vampiro.
Cito un articolo del giornale di Vicenza...

...Comincia in perfetta sintonia con lo spirito dello show cantando Il gigante e il mago, un invito a lasciare il mondo reale per entrare nel buio fantastico del teatro di varietà e lasciarsi trasportare dalle meraviglie promesse dall'imbonitore. Con gli altri brani dell'album Capossela ha modo di mettere in mostra lo spirito eclettico della band che lo accompagna e la varietà dei suoni prodotti dai mille strumenti presenti sul palco. Oltre alle classiche tastiere, corde, ottoni e percussioni, ci sono il il Theremin, l'onda elettronica che con il suo sibilo sinistro evoca il dubbio e il mistero, il Cristallarmonio, set di bicchieri ('Tutti pieni d'acqua' ha sotolineato, scandalizzato, Capossela) che suonano al tocco delle dita. Anche il pubblico ci mette del suo quando Vinicio lo invita a schioccare le dita per riprodurre il suono della pioggia che batte sul selciato e creare in teatro un momento di rarefatto stupore...

Poi l'intervallo in cui v'è un bellissimo spettacolo di magia, sulle note dei film muti anni 30, prima della seconda parte in cui in un crescendo di teatralità e pazzia, si raggiungono le vette del coinvolgimento e del "casino".

...Nel secondo tempo il palco diventa la pista del circo Barnum, affollato e rumoroso, pieno di ogni ben di Dio. Ci sono i musicisti e il cantante, ma attorno a loro vortica una miriade di personaggi stravaganti presi di peso dal mondo del varietà burlesque e portati sul palco per far da contorno alle atmosfere bizzarre, ironiche e spesso sopra le righe del capo comico: il forzuto con la maglietta a righe, l'illusionista, l'acrobata, il giocoliere, il lanciatore di coltelli, la mangiatrice di fuoco. Poi il bambino ciclope, l'uomo lupo, il maiale con due teste, che mangia il doppio ma pesa come gli altri. Una gabbia per le bestie feroci appare al centro della scena e imprigiona a turno i vari personaggi creati dalla fantasia di Capossela. Il recinto, che presto si illumina di lucine colorate e diventa una gabbia dorata, ha la doppia funzione di proteggere il pubblico e di creare simbolicamente un ambiente raccolto, nel quale l'artista può dare sfogo alla sua espressività. E lui ne approfitta, lanciandosi nelle sue canzoni più conosciute Bardamù, Ginnastica Russa, Maraja, Medusa Cha Cha, Canzone a manovella, Che coss'è l'amor, Al colosseo, Brucia Troia, L'uomo vivo... mentre continuano ad imperversare i numeri di varietà, gli equilibrismi, le magie. Il tono aumenta di intensità, i generi musicali si sovrappongono passando dal jazz alla ballata popolare, dal country elettrico (bellissima la versione di Che coss'è l'amor cantata alla maniera di Bob Dylan) all'heavy metal con chitarre scatenate...

Durante L'uomo vivo siamo tutti in piedi, entusiasti di cantare quel PAZZZZZI DI GIOIAAAA! Per non parlare della sirena sempre più forte sul finale di Bardamù... e dell'impressionante voce distorta dalla maschera del minotauro in Brucia Troia, mentre lui coperto dai campanacci del mammuttone si scatena dentro la gabbia... e dei flash di luce accecanti quando Medusa ti pietrifica con lo sguardo.. e "l'uomo pignata" appeso a testa in giù sul palco... e il coniglio bianco che ogni tanto passa tra i musicisti... e tantissime altre immagini che per forza di cose ti sfuggono in questo circo pazzesco.

...Le luci tagliano il palco e la platea mentre il Minotauro durante Brucia Troia, copiando da King Kong, tenta di forzare le sbarre per lanciarsi sugli spettatori. Il sipario si chiude sull'urlo disperato del mostro ma gli applausi riportano Capossela alla ribalta per un lungo bis che manda ancor più in visibilio il pubblico...

Vinicio scende dal palco, prende due tra il pubblico, li imprigiona nella gabbia e offre loro del vino. Chiede al ragazzo che canzone volesse sentire. Le note di Ovunque Proteggi inondano il teatro in un silenzio assoluto. Poi Corvo Torvo e All'una e 35 circa, in una versione stile Springsteen e Seeger Session, lui al piano attorniato dagli strumenti acustici che improvvisano e si presentano con divertenti assoli.
Si chiude con la coda de Il gigante il mago, mentre nell'ombra della tuba e nella profondità della voce di Capossela (assolutamente meravigliosa durante tutto lo spettacolo) il sipario di chiude.



Davvero, non perdetevelo se vi passa vicino.
E poi Vinicio è un gran bel personaggio... ironico ('C'è stato un raggio di sole in questo momento buio, venuto dagli Stati Uniti... peccato sia stato scambiato per abbronzatura'), trasformista, geniale, entusiasta. Dolcissimo nel suo rapporto col pubblico e nello spiegare la sua musica. Rispettoso verso la città che lo ospita ('Bone le fritoe!', oppure 'Medusa pare sia nelle vicinanze... dicono di averla vista alla Corte degli Aranci').
Uno dei maggiori poeti degli ultimi dieci anni e indubbiamente un genio eclettico.
Lo spettacolo è qualcosa di difficilimente spiegabile a parole... è musica e teatro... è varietà Burlesque e film in bianco e nero... è Stanlio e Olio e Charlie Chaplin... è Tim Burton con le atmosfere di Big Fish... è magia e stupore... si esce dal teatro con un sacco di immagini, sogni e sensazioni paragonabili a quelle di un bambino meravigliato.
Sicuramente uno dei più begli spettacoli (è qualcosa di più di un semplice concerto) che abbia assistito negli ultimi anni.