sabato 11 ottobre 2008

London Calling

Voliamo in Inghilerra, anno 1979. I precursori del punk brittanico, la voce del proletariato giovanile, la rabbia contro l'autorità opprimente. THE CLASH rientrano da un tour negli USA, carichi di un seguito fedelissimo ma ancora abbastanza ristretto. Joe Strummer e i suoi tre compari pubblicano subito un doppio album che, oltre a portarli nell'olimpo, ha il merito di elevare il punk a livello mondiale, spingendolo a forza in tutte le case. Paradossalmente London Calling scatenò la rabbia dei fans più accaniti, a loro detta traditi da sonorità mai sperimentate in precedenza dal gruppo. Tracce di rockabilly, ska, reggae, mischiati (con splendore) al loro marchio di fabbrica. Ma le liriche restano sempre pregne della loro voglia di rivolta, della cultura punk della quale s'erano fatti portavoce.

La title-track in particolare, dal momento in cui è stata scritta, è e rimane il simbolo di questa cultura. Espressa con chitarre sfregiate dalle pennate dolenti di Jones e Strummer (strimpellatore), ossessionata da una ritmica pesante e marziale, cantata da Joe al solito modo, non stilisticamente perfetto ma carico di un'energia tale da invogliare a scendere in strada.
Ritrae un disegno disperato del periodo.
Vuole la rivolta, chiama gli ascoltatori a uscire dal loro stupore drogato per intraprendere la lotta, senza riferirsi per forza solo a Londra.
Ma non sono loro stessi i salvatori della patria... 'Non rivolgetevi a noi / la sciocca Beatlemania ha morso la polvere'
Chiedendo nella frase finale, distorta e piena di eco... 'After all this, won't you give me a smile?' / Dopo tutto questo, non vuoi rivolgermi un sorriso?

Questa era la rabbia giovanile di fine anni 70. L'attenzione politica e l'onestà ideologica di un gruppo che ha deviato la storia della musica (tenevano i biglietti dei loro concerti a costi bassi, nonostante le pressioni dei produttori). Questi erano i Clash. Questo era il PUNK. Questo era il compianto Joe Strummer, stroncato da un banale infarto all'età di 50 anni, quando ancora avrebbe avuto molto da dire.
Questa è l'adunata. Londra chiama. ' La guerra è decisa e inizia la battaglia.'


Londra chiama le città lontane
Ora la guerra è dichiarata e la battaglia sta per iniziare
Londra chiama l'oltretomba
Venite fuori dagli armadi ragazzi e ragazze
Londra chiama, ora non badate a noi
La falsa Beatlemania è finita a mordere la polvere
Londra chiama, vedete che non c'è niente di così "swinging"
Tranne che il roteare di quel manganello
L'era glaciale sta per arrivare, il sole sta zoomando
L'attesa fusione nucleare, il grano cresce male
I motori si arrestano, ma io non ho paura

Perchè Londra sta affondando ed io vivo vicino al fiume

Londra chiama alla zona di imitazione
Dimenticala, fratello, puoi andarci da solo
Londra chiama gli zombies della morte
Smettete di aspettare - e tirate un altro respiro
Londra chiama - e io non voglio gridare
Ma mentre parliamo ti ho visto che guardavi altrove
Londra chiama, vedete che non siamo drogati
Tranne quello con gli occhi gialli
L'era glaciale sta per arrivare, il sole sta zoomando
L'attesa fusione nucleare, il grano sta crescendo male

Un errore nucleare, ma io non ho paura
Perchè Londra sta affondando ed io vivo vicino al fiume

Londra chiama, sì, e c'ero anche io,
E sapete che hanno detto?
Beh, che in parte era vero!
Londra chiama al momento cruciale
E dopo tutto questo, non vuoi farmi un sorriso?
Non mi sono mai sentito così...


2 commenti:

Tob Waylan ha detto...

Che coincindenza, proprio oggi me lo sono riascoltato.
E' un disco che già dalla copertina dice tutto: Simonon che distrugge il basso tra le scritte che riprendono il primo Album di Elvis (dove lui la suonava, la chitarra, mica la distruggeva).
Un po' come dire, Elvis ha portato alto il rock n roll...noi lo distruggiamo!
Erano incazzati. parecchio.

PS Se non lo hai, ti consiglio la versione per il 25esimo compleanno. Il DVD è spettacolare.

PPS Te vojo bene pure io.

PPS JOE LIVES!

Spino ha detto...

Quanto cazzo ci manchi Joe...